Con la fine della pausa umanitaria concordata tra il governo israeliano e Hamas, la situazione nella Striscia di Gaza si fa sempre più critica. Gli sfollati, ormai quasi 1,8 milioni, si trovano ad affrontare una lotta quotidiana per soddisfare necessità basilari come bere, mangiare e scaldarsi.
La Testimonianza di Sawsan*
La testimonianza coraggiosa di Sawsan* e della sua famiglia getta una luce cruda sulla dura realtà degli sfollati, costretti a lasciare le proprie case a causa dei pesanti bombardamenti che hanno colpito la Striscia.
“Tre settimane fa, il nostro quartiere è stato violentemente colpito da un pesante bombardamento. Il cielo si è riempito di fumo e frammenti mentre le finestre [delle nostre abitazioni] esplodevano.”
Costretti a lasciare la propria casa a causa dei pesanti bombardamenti, hanno cercato rifugio in una scuola UNRWA*, cercando di ricostruire le proprie vite in mezzo alle avversità. La loro storia è un esempio della resilienza umana e ci invita a riflettere sulla fragilità della vita quotidiana nella Striscia.
Una nuova ‘’casa’’ in cui manca tutto
Immersi in una realtà segnata da conflitti e violenza, Sawsan* e la sua famiglia vivono ora in una tenda, lontani dalla sicurezza e dalla stabilità.
“Le mie figlie un tempo andavano a scuola e all’università in auto, e la vita era un po’ più serena. È come se stessimo vivendo un incubo, questa nuova realtà, questa nuova condizione; mai avremmo immaginato di ritrovarci a vivere in una tenda” racconta Sawsan*.
La mancanza di accesso ai servizi di base rende la loro situazione ancora più difficile. L’accampamento non ha servizi a sufficienza, o acqua potabile. Cucinare, lavarsi, scaldarsi rappresentano problemi quasi insormontabili.
“Ci hanno distribuito alcune coperte ma non sono sufficienti. […] L’acqua che beviamo non è potabile. I bagni pubblici sono un inferno e impieghiamo due ore per attendere il nostro turno. Questo è particolarmente difficile per i bambini più piccoli, che non riescono a sopportare la lunga attesa.”
Le condizioni igieniche nei campi e nei rifugi affollati sono estremamente difficili, e questa situazione favorisce la diffusione di malattie.
Le tende, offrono pochissima protezione dal freddo e dalle intemperie e coperte e materassi non sono inoltre sufficienti per tutti.
“La notte ci accoccoliamo direttamente a terra, condividendo un unico materasso donato, e siamo in otto. Ci chiediamo se dovremmo posizionare le coperte sotto di noi per cercare un minimo di comfort o utilizzarle per coprirci e difenderci dal freddo.”
Nonostante tutto, Sawsan* e della sua famiglia manifestano una grande determinazione mentre cercano di affrontare e superare le avversità.
“Passiamo le giornate facendo il fuoco. Ogni mattina, all’alba, mia figlia inizia la ricerca di carta e legna, indispensabili per accendere il fuoco, anche solo per preparare il tè o scaldare il pane,” condivide Sawsan.
L’IMPEGNO DI OXFAM
Oxfam sta cercando di raggiungere le persone che hanno bisogno di aiuto, insieme ai partner e cercando di dare la priorità ai bisogni.
Il mese scorso, abbiamo completato la distribuzione di 1000 Kit Igienici a 1.000 famiglie a Rafah; 100 famiglie hanno invece ricevuto voucher per acquistare beni di prima necessità. Abbiamo inoltre avviato la distribuzione di pacchi alimentari, contenenti perlopiù verdure fresche, con l’obiettivo di raggiungere quasi 8.000 famiglie ospitate nei rifugi o presso privati.
Tu, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone intrappolate nella Striscia senza un posto dove fuggire per mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando un prezzo altissimo, che nessuno dovrebbe pagare.
*Per garantire la sicurezza della persona, il nome è stato cambiato.
** Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente