4 Dicembre 2017

Ventimiglia, a fianco di chi non ha diritti

 

Il nostro aiuto ai migranti al confine italofrancese

Insieme a Diaconia Valdese offriamo con il programma Open Europe primo soccorso e assistenza legale a centinaia di migranti, costretti in condizioni disumane.

Dichiariamo inammissibile il respingimento dei minori migranti al confine italo-francese e facciamo appello agli Stati membri per il rispetto della normativa europea e per la creazione di canali sicuri per le persone in fuga.

Cosa succede a Ventimiglia

A Ventimiglia è in atto una vera e propria emergenza umanitaria. Sono circa 700 i migranti che si trovano qui nel pieno dell’inverno: 500 vivono nel centro di transito gestito dalla Croce Rossa, mentre oltre 200 dormono all’aperto nel campo improvvisato lungo il greto del fiume Roia.

Tra loro circa 1 su 3 sono minori non accompagnati, che dopo non aver ricevuto la protezione a cui hanno diritto in Italia, si vedono respinti con brutalità dalle autorità francesi, costretti in un “limbo” dove sono fantasmi, in una condizione di spaesamento, isolamento e abbandono. La gran parte tenta di attraversare il confine con la Francia, mettendo a rischio la propria vita lungo sentieri di montagna, la ferrovia o i cavalcavia dell’autostrada.

Chi sono i migranti di Ventimiglia

Sono quasi tutti fuggiti da paesi in guerra (Sudan, Iraq, Afghanistan, Eritrea e altri ancora), si ritrovano fuori dal sistema di accoglienza per i richiedenti asilo.

“Ci sono anche madri con figli molto piccoli, magari a loro volta fuggite quando erano minorenni da conflitti, come quello in Somalia, che si ritrovano a vivere in una totale assenza di diritti e servizi essenziali. Una condizione non lontana da quella infernale della loro provenienza. A loro ogni giorno rivolgiamo tutti i nostri sforzi, distribuendo coperte, scarpe, cappelli per affrontare il freddo della notte” raccontano Chiara Romagno responsabile dell’intervento di Oxfam Italia a Ventimiglia e Simone Alterisio, operatore della Diaconia Valdese.

Cosa facciamo per loro

Dopo più di un anno di lavoro in Sicilia, insieme con Diaconia Valdese siamo intervenuti al confine Italia-Francia per garantire diritti e beni di prima necessità ai centinaia di migranti costretti a sopravvivere in condizioni disumane.

L’unità mobile di Open Europe, costituita da due operatori socio-legali e un mediatore linguistico-culturale, oltre a distribuire kit di prima necessità ai migranti, identifica i casi di abuso soprattutto verso i soggetti più vulnerabili. Fornendo, là dove necessario, assistenza legale per presentare ricorso verso il decreto di respingimento a supporto di un’eventuale richiesta di protezione internazionale. Vengono inoltre date informazioni sui servizi presenti sul territorio e i rischi connessi all’attraversamento della frontiera italo-francese. 

Cosa chiediamo all’Unione Europea

I minori migranti hanno diritto di chiedere protezione internazionale in qualunque Stato membro dell’Unione europea si trovino. A stabilirlo è una sentenza del 2014 della Corte di Giustizia, per questo i respingimenti dalla Francia sono un abuso intollerabile.

Chiediamo quindi alla Commissione europea e agli Stati membri che vengano messe in atto tutte le procedure affinché i diritti – in particolare di minori fuggiti da guerre, persecuzioni e povertà – vengano sempre garantiti. 

In particolare chiediamo all’Italia che riduca i tempi necessari per le procedure di ricongiungimento familiare e garantendo così canali di accesso sicuro verso l’Europa.

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