6 Ottobre 2022

Violenza e discriminazione di genere: sopravvivere ogni giorno, ma non da sole

 

La violenza contro donne e bambine è una tra le più diffuse violazioni dei diritti umani. Un terzo delle donne del mondo sperimenta una qualsiasi forma di violenza durante la propria vita.

Un dramma che si ripete ogni giorno, in ogni luogo e che colpisce indipendentemente da età, provenienza, condizione sociale o economica. Un dramma che non ha confini e che assume tante forme: violenza domestica, matrimoni precoci, abusi in contesti di guerra o migrazione forzata.

Quando parliamo delle donne migranti e rifugiate, le violenze diventano molto spesso traumi psico-fisici e sono legati soprattutto al contesto sociale ed economico nel Paese di origine (si stima che un numero allarmante di persone migranti che hanno attraversato la Libia abbiano subito forme di violenza sessuale e di genere).

Mery proveniente da Africa Sub-sahariana ci ha raccontato:

adesso ho veramente paura, non riesco a riparare il debito e non voglio tornare a prostituirmi. Ho perso il mio lavoro e tutta la disoccupazione va alla madame che mi chiede ancora più soldi e io non so come sopravvivere”.

Queste violenze possono continuare anche in Italia (e nel resto dell’Europa) per il permanere di condizioni di vulnerabilità delle donne, degli uomini e dei minori migranti e rifugiati e per la scarsa capacità degli Stati di identificare le persone sopravvissute e di proteggerle.

Sara proveniente da Est-Europa ci ha confidato:

non riesco a trovare aiuto, vogliono la residenza ma io non ce l’ho vivo in una casa abbandonata. Non voglio tornare a casa da mio marito perché mi picchia e non ne posso più e nessuno mi risponde su cosa altro devo fare”.

Noi di Oxfam Italia in collaborazione con il Centro di Salute Globale e l’Antiviolenza La Nara di Prato (ALICE soc. coop) abbiamo svolto, per il progetto NET CARE co-finanziato dall’unione europea, da novembre 2019 a gennaio 2020 una serie di interviste per analizzare il sistema di prevenzione e contrasto alla violenza di genere in Toscana in relazione alla protezione di donne e minori sopravvissuti a forme di violenza di genere.

Hope proveniente da Africa Sub-sahariana dice:

mi vogliono buttare fuori di casa perché dicono che non faccio bene il mio lavoro di badante, ma non è vero in realtà vogliono altro da me. Io non voglio, però adesso non so cosa fare e dove andare”.

Quelle di Mery, Hope e Sara (nomi di fantasia per proteggere la loro sicurezza) sono solo alcune delle molte testimonianze emerse da queste interviste, storie di violenza, discriminazione, forza e desiderio di andare avanti.

Sono situazioni difficili, tragiche ed emotivamente forti che prendiamo in carico attraverso il lavoro del personale degli sportelli dei Community center di Oxfam e di quelli dei nostri partner. Ascoltiamo le storie delle donne, le supportiamo nella richiesta dei documenti (sappiamo tutti quanto la burocrazia possa essere difficile, anche per noi che parliamo e leggiamo italiano) e le accompagniamo ai servizi anti-violenza e anti-tratta per la loro protezione. Le nostre mediatrici culturali e operatrici legali sono preparate per accogliere il loro vissuto e comprendere le loro necessità primarie.

Percorriamo accanto a loro la strada difficile di chi sopravvive alla violenza e alla discriminazione di genere, così che ogni loro passo sia sorretto dalla certezza che alla fine di questo percorso le aspetta la vita.

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