4 Agosto 2022

BEIRUT: A DUE ANNI DALL’ESPLOSIONE, ANCORA LONTANI DA UN PIENO RECUPERO

 

Beirut esplosione

Dopo l’esplosione del 2020, Beirut stenta a risollevarsi

La città è colpita oggi dall’aumento dei prezzi del cibo e dalla crisi economica

Roma, 4 agosto 2022 – Due anni fa, una delle più grandi esplosioni non nucleari della storia ha colpito Beirut.

La città stenta a risollevarsi, schiacciata oggi dall’aumento indiscriminato dei prezzi del cibo e dalla crisi economica. Secondo la Banca Mondiale, il Libano è uno dei paesi più colpiti dall’inflazione alimentare generata proprio da quel devastante incendio di due anni fa.

Danni persistenti dopo l’esplosione

Circa 40.000 sono gli edifici danneggiati dall’esplosione, di cui 3.000 praticamente distrutti. Non si hanno dati ufficiali sull’avanzamento dei lavori di ricostruzione, ma è chiaro che occorra fare molto di più: solo una settimana fa nel porto si è verificato il crollo di silos di grano che ha di nuovo sommerso la città in una nuvola di polvere.

“Già da prima dell’esplosione, il Libano era in una situazione critica, poi aggravatasi con la pandemia – ha detto Bojan Kolundzija, direttore di Oxfam in LibanoOra il Paese fronteggia crisi dopo crisi, non ultima quella dell’ulteriore aumento dei prezzi, dovuto al conflitto in Ucraina. A due anni dall’esplosione, chi era vulnerabile lo rimane, senza mezzi per soddisfare i bisogni più essenziali.”

Numeri eloquenti raccontano del 46% dei libanesi e metà della popolazione dei rifugiati che non hanno cibo a sufficienza; di comunità urbane che si sgretolano sotto il peso della crisi prolungata. Nel quartiere di Beirut dove lavora Oxfam, il 70% delle famiglie interpellate spende in cibo l’equivalente di un salario minimo e il 40% non può permettersi le spese sanitarie. Oltre la metà delle famiglie ha dovuto vendersi beni per pagare l’affitto, il cibo, la scuola.

Affrontare questa crisi è stato ai limiti dell’impossibile e i prezzi sono ancora proibitivi – ha detto Pierre Abdo, che ha perso il suo negozio di prodotti per animali nell’esplosione – Il contratto di affitto è scaduto l’anno scorso e non avevamo soldi per rinnovarlo. L’unica chance che ci rimane è provare con la vendita online”.

La risposta di Oxfam in Libano

Subito dopo l’esplosione e nel corso del 2021, Oxfam ha collaborato con 11 organizzazioni locali per fornire cibo, denaro, materiali per la ricostruzione, medicine, supporto psico-sociale e assistenza legale a quasi 22.000 persone e 117 piccole imprese. Ma le esigenze sono crescenti e c’è moltissimo da fare.

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