19 Giugno 2015

Due mesi dal terremoto in Nepal

 
Due mesi dal terremoto in Nepal

Il 25 giugno saranno due mesi dal primo terremoto che ha colpito il Nepal.


A sinistra: una lavagna pende da un muro crepato a Shree Krishna Ratna Ganga, una scuola secondaria superiore. 1.200 studenti frequentano questa scuola sei giorni a settimana. Fortunatamente il sabato è l’unico giorno in cui non c’è scuola e il terremoto si è verificato un sabato a mezzogiorno.


A destra: Ravi* 11 anni e sua sorella Pabritra di 10 (nomi di fantasia) vivono con i loro genitori in un rifugio temporaneo a Chautara – un villaggio gravemente colpito dal terremoto in Nepal del 25 aprile – e dormono insieme a centinaia di altre persone in tende allestite su un campo da gioco nel centro del paese. La madre lavora come infermiera presso l’ospedale da campo che è stato istituito sul campo da gioco, dato che il vicino ospedale distrettuale è rimasto danneggiato in maniera irreparabile.  Oxfam ha costruito un serbatoio di 10.000 litri che sta fornendo acqua potabile sia all’ospedale che alle persone che soggiornano nel campo, e ha fornito sei latrine.


Ravi: “Mi sono sentita molto triste quando ho visto la scuola, prima era bellissima, ma adesso è orribile. Vorrei andare a scuola oggi, ma non sappiamo cosa accadrà mentre siamo lì a studiare. La mia materia preferita è scienze sociali e mi piace anche giocare con i miei amici. Voglio tornare a scuola e quando la finirò entrare nell’esercito.
Pabrita: “Non mi piace guardare la mia scuola andare in rovina. Voglio tornare a scuola il prima possibile, ma non so cosa accadrà. Abbiamo studiato a casa i libri che potevamo leggere, ma voglio comunque tornare. Anche la mia materia preferita è scienze sociali e quando avrò finito la scuola voglio diventare un’insegnante”.


Oxfam ha già aiutato 150.000 persone nel primo mese e adesso puntiamo a raggiungerne 400.000 persone entro la fine di giugno, quando inizierà la stagione dei monsoni.

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