30 Aprile 2013

E’ vitale garantire l’accesso agli aiuti umanitari per i profughi siriani

 
Raccolta dell'acqua al campo profughi di Zaatari, Giordania. Credits: Oxfam
Campo di Zaatari, Giordania

Il numero di rifugiati nei paesi confinanti con la Siria continua ad aumentare e la comunità internazionale rischia di non riuscire a rispettare gli impegni assunti per aiutare il popolo siriano, le cui condizioni diventano ogni giorno più disperate.


Il Libano ha accolto un numero di rifugiati che, in proporzione alla sua popolazione, equivarrebbe all’arrivo in Europa di 50 milioni di profughi
Con circa 7 milioni di persone che hanno bisogno si assistenza umanitaria all’interno della Siria, Oxfam rivolge un appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché dia il proprio sostegno per migliorare l’accesso agli aiuti, utilizzando la propria influenza per spingere il governo siriano e i gruppi di opposizione ad assicurare che gli aiuti raggiungano coloro che ne hanno più bisogno, senza subire blocchi alle frontiere di Giordania, Libano e Turchia.

Mark Goldring,  direttore generale di Oxfam, in questi giorni con il team di Oxfam che opera lungo il confine tra Siria e Giordania, ha riferito: “Rispondere a questa crisi è adesso la nostra assoluta priorità.  Il mondo rischia di aiutare non riuscire a rispettare gli impegni assunti per aiutare  il popolo siriano proprio nel momento in cui ne ha più bisogno. Ogni giorno sentiamo che la situazione in Siria è disperata per così tante persone, ma fornire una risposta umanitaria adeguata è estremamente difficile. Le restrizioni poste all’accesso degli aiuti significano che troppe persone vulnerabili non stanno ricevendo l’aiuto al quale hanno diritto.”

Oxfam ha messo in campo tutta la sua esperienza in campo umanitario in una delle più complicate crisi degli ultimi anni, al fine di sviluppare una risposta all’emergenza in corso in Siria. Crescono le preoccupazioni sull’impatto che due anni di conflitto stanno avendo sulle risorse idriche e sulle strutture igienico-sanitarie, sopratutto per l’effetto domino che ciò produce sulla salute delle persone e il rischio di malattie.
Oxfam rivolge inoltre un appello affinché i bisogni di 1.3 milioni di rifugiati siriani che adesso vivono nei paesi confinanti siano pienamente soddisfatti. I fondi sono particolarmente insufficienti per alcune organizzazioni, Oxfam tra queste, che lavorano con i rifugiati siriani nei paesi confinanti.
Lo sforzo teso a dare assistenza lungo i confini è partito in modo lento e ora è necessario che subisca un’accelerazione significativa. – ha detto Riccardo Sansone responsabile del coordinamento umanitario di Oxfam Italia – Un’assistenza umanitaria di gran lunga maggiore è necessaria, ma temiamo che invece di migliorare, nelle condizioni attuali, sia destinata a rimanere inadeguata.

Nel campo giordano di Za’atari continuano a giungere sempre più persone e le strutture a disposizione sono insufficienti. Oxfam ha installato bagni, docce, aree per il bucato, per aiutare 20.610 persone nel campo. In Libano sono Oxfam è riuscita ad assistere 30.154 persone alloggiate presso abitazioni o all’interno dei pre-esistenti campi profughi palestinesi attraverso la fornitura di kit igienici di prima necessità e la fornitura voucher per l’acquisto di alimenti e beni di consumo. Ma l’organizzazione spera di fare di più.
Si teme inoltre che il fallimento nel dare una risposta umanitaria completa di fronte all’emergenza, possa avere serie conseguenze sulla stabilità regionale. I paesi che generosamente hanno fornito aiuto ai rifugiati siriani, come Giordania e Libano, stanno già accusando le difficoltà economiche e sociali per aver accolto un così grande numero di persone in fuga e pertanto serve un’assistenza internazionale di gran lunga maggiore.
Il Libano, per esempio, ha accolto un numero di rifugiati che, in proporzione alla sua popolazione, equivarrebbe all’arrivo in Europa di 50 milioni di profughi . Le difficili condizioni di vita e la mancanza di aiuti hanno già provocato scontri tra la popolazione di rifugiati che vive nei campi in Giordania e Turchia e un aumento delle tensioni si sta registrando anche in Libano. Sia in Libano che Giordania Oxfam sta cercando il modo migliore per aiutare nei prossimi mesi i le famiglie più vulnerabili.
“Quando i rifugiati giungono in Giordania e Libano sono traumatizzati e spaventati per il futuro. Se aumentano i bisogni degli sfollati siriani e dei rifugiati, è un dovere aumentare anche la risposta”, ha concluso Sansone.

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