Il G7 Finanze di Bari si è appena chiuso, e purtroppo, oltre alle dichiarazioni di intenti non vi è un piano d’azione concreto e politiche misurabili per la lotta contro le disuguaglianze. In particolare, non vi è un impegno condiviso di porre fine alla corsa globale al ribasso in materia di fiscalità.

In particolare:

Riduzione delle disuguaglianze

Oggi 7 cittadini su 10 nel mondo vivono in un Paese in cui la disuguaglianza economica è sensibilmente aumentata negli ultimi 30 anni.

La Presidenza italiana del G7 aveva inserito tra le priorità dell’agenda il tema della riduzione delle disuguaglianze: il summit non ha però prodotto un piano d’azione concreto e misurabile.

Riforma del sistema fiscale

Il G7 ha effettuato progressi nella cooperazione sul contrasto a crimini fiscali e finanziari e rinnovato l’impegno sul fronte anti-corruzione, ma mancano impegni concreti –  più volte chiesti dalla società civile –  per riformare l’attuale sistema fiscale globale e combattere pratiche di abuso.

Il finanziamento di politiche di riduzione delle disuguaglianze richiede infatti sistemi fiscali nazionali con una maggiore portata redistributiva e misure ambiziose di contrasto all’evasione ed elusione fiscale, che possano mobilitare maggiormente le risorse domestiche.

Lotta alla povertà in Italia

In Italia 1 persona su 4 oggi è a rischio povertà e 4,6 milioni di persone vivono già in povertà assoluta. Il nostro paese può e deve fare di più in questa direzione con politiche più inclusive in grado di offrire un sostegno concreto. E proprio per affrontare quella che sta divenendo una situazione sempre più preoccupante abbiamo lanciato la campagna Un pezzo alla volta con l’obiettivo di sostenere oltre 25 mila persone nelle periferie di Torino, Firenze, Arezzo e Catania per offrire sostegno e riscatto a quanti si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale. Fino al 15 maggio si può contribuire con un SMS al 45528.

Lotta alla povertà nel mondo

Le discussioni a Bari hanno riguardato il contrasto alla disuguaglianza solo nei Paesi del G7, trascurando i contesti più vulnerabili dei Paesi in via di sviluppo dove le disparità impediscono a milioni di persone di affrancarsi dalla trappola della povertà. Le politiche di cooperazione internazionale, l’aiuto pubblico allo sviluppo, sono ancora le grandi assenti di questo summit. Di questo passo l’obiettivo di eliminare la povertà estrema entro il 2030 –  così come definito dalla Nazioni Unite – difficilmente potrà essere raggiunto.

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