29 Maggio 2020

Black lives matter: I can’t breathe

 

#BlackLivesMatter contro il razzismo

Schock: l’ennesimo afroamericano morto dopo un controllo della polizia a Minneapolis

 

“Non riesco a respirare”: le ultime parole pronunciate da George Floyd

Il 25 maggio a Minneapolis la polizia ferma per un controllo un afroamericano, George Floyd.
I poliziotti lo bloccano a terra e, mentre cercano di ammanettarlo, uno di loro, l’agente Derek Chauvin, gli tiene premuto il collo con un ginocchio, per otto minuti e quarantesei secondi, causandone la morte.

La versione iniziale della polizia non combaciava con quella riportata nel video registrato da una ragazza che ha assistito alla scena, questo ha riaperto il dibattito nazionale sulla condotta della polizia nei confronti dei neri.

L’omicidio ha provocato l’indignazione della comunità e l’apertura di un’indagine dell’FBI, che ha portato al licenziamento dei quattro agenti coinvolti e all’arresto di Chauvin.

George Floyd entra a far parte della lunga lista di afroamericani uccisi da poliziotti bianchi. Perché negli Stati Uniti una questione di ordine pubblico spesso nasconde il problema del razzismo mai risolto.

Black lives matter

Le immagini dell’agente che trattiene Floyd a terra, con le braccia ammanettate dietro la schiena, immobilizzandolo con il ginocchio sinistro sul collo hanno fatto il giro del mondo.

Sulla scia del movimento Black Lives Matter nato nel 2016 per denunciare e dire stop al razzismo e alla violenza sistematica delle forze dell’ordine contro le persone di colore, si sono diffuse manifestazioni e proteste in tutta l’America, a partire da martedì notte. Le proteste sono arrivate davanti alla Casa Bianca.

Da Napoli a Parigi, da Berlino a Londra, anche l’Europa aderisce alla protesta #BlackLivesMatter contro il razzismo.

Oxfam condanna la violenza

Oxfam ha condannato l’uso della forza usata dalla polizia e dalle forze militari nelle città di tutti gli Stati Uniti contro i manifestanti e i giornalisti nei giorni scorsi, così come la violenta retorica emanata dalla Casa Bianca.

Crediamo fortemente nel potere delle singole persone di attivare un cambiamento. Siamo al fianco di coloro che chiedono giustizia, responsabilità e azioni decisive per porre fine al razzismo istituzionalizzato che persiste negli Stati Uniti.

Lavorando in tutto il mondo, conosciamo in prima persona le conseguenze devastanti della soppressione della protesta pacifica e del diritto al dissenso.

Saremo sempre al fianco di coloro che chiedono giustizia per George Floyd, Breonna Taylor, Ahmaud Aubrey e per le innumerevoli altre persone di colore uccise da un sistema razzista e discriminante.

12 giugno Flash mob I can’t breathe ad Arezzo

Flash mob contro il brutale omicidio di George Floyd, cittadino afroamericano di Minneapolis da parte di un agente di PoliziaVenerdì 12 giugno  alle ore 17:00, scenderemo in piazza insieme a cittadini ed associazioni per manifestare attraverso un flash mob contro il brutale omicidio di George Floyd.

Invitiamo a partecipare e a farci sentire, contro ogni forma di razzismo, violenza e discriminazione.

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