Flashmob delle “big heads” al G7

LA GIUSTA STRADA PER LA FINE DELLA DISUGUAGLIANZA

Alla vigilia del vertice di Elmau, il flash-mob di Oxfam: Matteo Renzi, Barack Obama, Angela Merkel, David Cameron e gli altri leader del G7 nelle insolite vesti di esploratori alla ricerca della strada giusta per porre fine alla crescente disuguaglianza economica globale.

Alla vigilia del G7 dei capi di governo in programma domani e lunedì allo Schloss Elmau di Garmisch-Partenkirchen in Baviera, Oxfam accende i riflettori sulla drammatica crescita della disuguaglianza economica globale e organizza un flash mob con le famose “big heads” dei leader presenti al summit: Matteo Renzi, Barack Obama, Angela Merkel, David Cameron, Francoise Hollande, Stephen Harper e Shinzo Abe ritratti nelle insolite vesti di esploratori a cui il mondo chiede di individuare con urgenza la strada giusta per porre fine ad un trend che costringe centinaia di milioni di persone nel mondo a vivere in condizioni di estrema povertà.

Economia globale e crescita saranno infatti due dei temi centrali in discussione nella sessione di domenica mattina del summit. Oxfam chiede perciò che i leader mondiali mettano in atto tutte le misure necessarie per porre fine all’elusione fiscale delle grandi multinazionali, all’interno dei singoli Stati e in tutto il mondo, promuovendo un’equa riforma del sistema fiscale globale che permetta di combattere la povertà, frenare la disuguaglianza e ottenere una crescita economica sostenibile. Mentre l’attuale mancanza di regole chiare e definite permette alle multinazionali di prosperare, ad alcune delle aree più povere del Mondo vengono sottratte risorse vitali per il proprio sviluppo. Aree come l’Africa che, nonostante una forte crescita economica negli ultimi anni, non è riuscita a cogliere i frutti di questo straordinario sviluppo a causa dell’elusione fiscale delle grandi multinazionali. Solo nel 2010, gli investitori e le aziende con sede nei Paesi appartenenti al G7, attraverso il trade mispricing, hanno di fatto impedito che risorse per circa 6 miliardi di dollari rimanessero a disposizione dei paesi africani: si tratta di una forma di elusione fiscale che consente di alterare in maniera legale la base imponibile in alcuni paesi spostando i profitti all’interno dello stesso gruppo verso paradisi fiscali o Paesi a più bassa tassazione. Il risultato è un elusione fiscale complessiva tre volte superiore all’ammontare necessario per assicurare la copertura sanitaria universale nei Paesi colpiti dall’epidemia di Ebola, che in un anno ha causato oltre 9.600 decessi e oltre 23.700 persone contagiate tra Sierra Leone, Liberia, Guinea e Guinea Bissau.

“Se i leader del G7 vogliono seriamente sostenere la crescita economica e uno sviluppo sostenibile in Africa, devono impegnarsi a promuovere riforme ambiziose della governance fiscale globale. – afferma il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri – E’ perciò necessario correggere quelle pratiche che oggi permettono alle multinazionali di eludere le tasse e di alimentare una “corsa al ribasso” dei diversi governi  che offrono agevolazioni fiscali sempre più generose per attrarre aziende e investitori nei propri Paesi. E’ un sistema che non funziona, che toglie risorse a chi ne avrebbe estremo bisogno, alimentando così il circolo vizioso della disuguaglianza”.

Allo stesso tempo, i Paesi donatori, tra cui alcuni membri del G7, continuano ancora a non mantenere le promesse di investimento in aiuto pubblico allo sviluppo: molti sono ancora loro lontani dal raggiungimento dell’obiettivo dello 0,7% del PIL e dallo stanziamento delle risorse aggiuntive necessarie per contrastare il cambiamento climatico. Oxfam perciò chiede che anche in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sul Finanziamento allo Sviluppo che si terrà ad Addis Abeba a luglio, i governi del G7  assumano degli impegni concreti per raggiungere il prima possibile questi obiettivi.

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